Pamparato di Pippo Bessone
J’é ‘n pòst ch’o l’é nen montagna e manch colin-a
En mes a tanti bòsch e a tanti prà
Apèn-a peuss mi vogn e rampign fin-a là ’nsima
Se ti ha’ mai andaje scotme mi, và
Pamparà, Pamparà, Pamparà
Ven na vòta, scotme, a Sèra ’d Pamparà
O l’é nen un pais d’montagna
o l’é quasi na sità
Pamparà, anche Sèra ’d Pamparà.
C’è un posto che non è né montagna né collina
In mezzo a tanti boschi e a tanti prati
Appena posso vado e mi arrampico fino a lassù
Se non ci sei mai andato, ascoltami, vacci
Pamparato, pamparato, pamparato
Ascoltami, vieni una volta a Serra Pamparato
Non è un paese di montagna, è quasi una città
Pamparato, anche Serra Pamparato
Serra è una frazione di Pamparato ma guarda oltre, tanto da essersi auto-proclamata indipendente istituendo un suo Principato che, come ogni regno che si rispetti, ha il suo “principe”. Il “Museo degli usi e costumi della gente di montagna” si trova nell’ex Asilo ed è una specie di macchina del tempo. La casa di tre piani è stata recuperata 30 anni fa e oggi rivive grazie all’impegno di un gruppo di volontari di Serra (coordinati da Loredana Di Carlo): son ben 10 le stanze arredate di tutto punto. A Serra è attivissima la Pro loco che d’estate si è inventata un’idea semplice semplice, ma capace di fare il pieno: una piscina per grandi e piccoli.
Dormire sugli alberi
In questa terra si dorme anche sugli alberi. “La Quiete” si presenta tecnicamente come un bed&breakfast con un unico piccolissimo dettaglio: le “location”sono costruite a diversi metri sopra la terra, l’una su una betulla, l’altra su un castagno. Ma le casette in legno sono spaziose e dotate di ogni comfort. La coppia che ha ideato il tutto, Ileana e Davide, dice semplicemente di aver “amalgamato poesia e concretezza”. Poco oltre, sorge la borgata Arotte, che qualcuno arriva a definire “la più bella”, con le sue casette autentiche raccolte attorno alla cappella di San Bartolomeo.