Il Rakikò liquore d’erbe, un’icona monregalese
Il Rakikò liquore d’erbe, un’icona monregalese
Il Rakikò, liquore d’erbe, è da oltre un secolo un’icona monregalese e uno dei prodotti tipici di Mondovì. In città e dintorni lo si trova in molte case nell’armadietto dei liquori e lo si regala quando in qualche modo si vuole esprimere la propria identità monregalese insieme alle ceramiche col galletto e le paste di meliga. I turisti, sempre più numerosi, lo scoprono tra le eccellenze locali gustandolo nei migliori bar. Non mancano gli estimatori che ne acquistano bottiglie quando sono di passaggio in città.
La sua storia inizia oltre un secolo fa nella confetteria Comino di corso Statuto a Breo, davanti al Municipio, dove a cavallo tra ‘800 e ‘900 veniva servita questa bevanda che non era amarissima ma gradevole, quale infuso moderatamente alcolico di erbe digestive. Il nome indicava già una sorta di mix genuino ma anche un po’ esotico: Rakikò è il quasi acronimo di Rabarbaro, Kina e… Kola, anche se c’è chi sostiene che l’ultima sillaba stia per Komino, cioè Comino, che ne è stato appunto l’inventore. Sia come sia, alla base della bevanda, stava la radice di rabarbaro a cui si univa la corteccia di china (allora si scriveva “Kina”)… con un vago richiamo fascinoso di estremo Oriente.
La ricetta elaborata nella bottega di Comino resta top secret. Ma sappiamo che oltre alla china ed al rabarbaro, vi trovano spazio ed aroma in misura adeguata l’assenzio romano e altre erbe che non sono svelate. Rimane quell’alone di mistero che rappresenta anche una buona dose di fascino per un prodotto monregalese che sta imponendosi sempre più all’attenzione di chi giunge in città e che sta solleticando una riscoperta intrigante da parte dei monregalesi stessi.
A Mondovì lo Spritz è… Rakikò Spritz
Negli ultimi anni, si è consolidata l’usanza di ritrovarsi con gli amici per una piacevole pausa al bar, di solito nel tardo pomeriggio, sorseggiando un aperitivo fresco e rigenerante accompagnato dagli stuzzichini sempre messi a disposizione dai baristi.
Nel Monregalese quest’usanza ha una sua connotazione particolare che s’innesta nella storia e nella ricerca delle eccellenze locali: si tratta del “Rakikò Spritz”, una versione tutta monregalese del celeberrimo cocktail fatto allungando l’amaro con Prosecco, una spruzzata di seltz e qualche cubetto di ghiaccio. Al termine dei pomeriggi di gran caldo, il Rakikò Spritz è una vera “manna”: un cocktail dolce-amaro, agrumato e frizzante, anche un po’ salato che si accompagna alla perfezione con i tradizionali stuzzichini del pre-cena. Perfetto per chi ama il vago retrogusto amaro che dilaga ad ogni sorso, dissetando e lasciando una sensazione duratura di piacere.
Il mitico manifesto del “Digeribile”
Lo troviamo appeso in numerosi bar e locali di Mondovì e dintorni, ma c’è anche chi lo usa per abbellire le pareti di casa, per sottolineare la propria monregalesità, quasi fosse il piatto di ceramica col galletto, ma con un tocco in più di gusto “vintage”… È il manifesto “Rakikò, il digeribile”: un’idea originale ed efficace venuta negli anni ‘70 a uno studio grafico di Genova e mai passata di moda, in una Mondovì che intanto è diventata la capitale del “più leggero dell’aria”, grazie ai palloni ad aria calda, che spesso ne solcano e colorano il cielo, in compagnia, talvolta, di dirigibili.
Un salto nel passato: l’antica filastrocca del Rakikò
Immaginiamo di tornare indietro nel tempo, agli inizi del ‘900. Ci lasciamo alle spalle il Municipio di Mondovì e ci ritroviamo in un corso Statuto polveroso, dove passano lenti cartoni trainati da cavalli e qualche biroccio di signori. Attraversiamo la strada schivando una delle prime automobili che sfreccia scoppiettando tra la polvere a 20 km/h e ci dirigiamo verso il bar di Francesco Comino, arredato in stile liberty e intriso di profumi di spezie e caffè. Ai tavolini distinti signori in bombetta e madame eleganti sorseggiano Rakikò. Al bancone, Francesco Comino sta mettendo a punto le bozze di un volantino pubblicitario insieme agli amici Ettore Alessandri, avvocato, pescatore, poeta e buongustaio, e Umberto Manfedi, musicista. Presto sarà dato alle stampe alla tipografia Fracchia.
Torniamo al giorno d’oggi: ci ritroviamo in mano il vecchio volantino e lo pubblichiamo qui. La decorazione sul frontespizio sembra, vabbè, un fascio littorio. All’interno scopriamo la filastrocca illustrata di Ettore Alessandri che conosciamo già, perché riprodotta su tutte le bottiglie del Rakikò. Ma, di fianco, ne scopriamo, e per noi è una sorpresa, una versione musicata da Umberto Manfredi. Qualche buon musicista appassionato di storia locale (e magari anche di liquori tradizionali) vorrà ripercorrere le orme di Umberto Manfredi e provare ad eseguirla? Forniremo volentieri lo spartito.
Assaggiare il Rakikò all’Antico Palazzo di Mondovì Piazza
Nel cuore del centro storico di Mondovì Piazza, presso il B&B «Antico Palazzo», è sempre disponibile il Rakikò, per un assaggio o per l’acquisto di qualche bottiglia. L’Antico Palazzo si trova in via delle Scuole, 2 a Mondovì Piazza, nei pressi della Stazione di monte della Funicolare. Tel. (+39) 347 9344215. www.antico-palazzo.it – info@antico-palazzo.it – Raggiungici con Google Maps.
Qui info per soggiornare al B&B Antico Palazzo